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Comunione o separazione dei beni?

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E’ il quesito che si pone a tutte le coppie in procinto di sposarsi. Comunione o separazione dei beni? Spieghiamo allora di cosa si tratta. La comunione legale dei beni è stata introdotta dalla Riforma del Diritto di Famiglia del 1975. Fino ad allora, le nozze non hanno influito sui rapporti patrimoniali della coppia, e ciascun coniuge manteneva la titolarità e l’amministrazione dei propri beni. Dopo tale riforma, invece, gli sposi sono stati chiamati a scegliere il proprio regime patrimoniale. E’ bene ricordare che in Italia la famiglia si costituisce con il matrimonio e che la Costituzione italiana, all’art.29 dispone: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.” Infine, ricordiamo che nell’ordinamento giuridico italiano il matrimonio è regolato dal Diritto di famiglia. Ad oggi, durante la celebrazione l’ufficiale di stato civile, dopo aver letto agli sposi gli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile ed aver celebrato il matrimonio, provvede alla redazione dell’atto di matrimonio, nel quale va inserita la scelta dei coniugi del regime patrimoniale di separazione dei beni oppure, in mancanza di una scelta, quello di comunione dei beni. Ma quali beni posso rientrare allora nel regime patrimoniale della comunione? Secondo l’articolo 177 del Codice Civile, “Costituiscono oggetto della comunione: gli acquisti compiuti dai due coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, ad esclusione di quelli relativi ai beni personali; i frutti dei beni propri di ciascuno dei coniugi, percepiti e non consumati allo scioglimento della comunione; i proventi dell’attività separata di ciascuno dei coniugi se, allo scioglimento della comunione, non siano stati consumati; le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio. Qualora si tratti di aziende appartenenti ad uno dei coniugi anteriormente al matrimonio ma gestite da entrambi, la comunione concerne solo gli utili e gli incrementi.” Quale regime patrimoniale è opportuno scegliere? Beh, dipenderà dalla tipologia di coppia di coniugi, dal loro lavoro e sicuramente dai loro principi e dalla loro volontà personale. In ogni caso, basterà che i coniugi si presentino da un notaio per poter cambiare regime patrimoniale.

Articolo tratto dal numero di agosto 2015 della rivista trimestrale Salerno Wedding.

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