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Il secolare atelier Passaro

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Dall’antico negozio di tessuti per il corredo alle moderne passerelle di Pinella Passaro. (Foto Archivio Passaro)

Storia ed arte s’intrecciano in un racconto senza tempo in cui il filo conduttore è l’amore. Perché all’atelier Passaro, nel cuore della cittadina metelliana, l’amore per un mestiere è legato a quello di più coppie che si avvicendano da oltre centocinquanta anni nella gestione di una attività. La famiglia Passaro, infatti, ha iniziato a lavorare nel commercio di stoffe e tessuti nella metà del 1800 in una bottega a Cava de’ Tirreni. “Mio nonno avevano sotto i portici a Cava il negozio che era stato già tramandato dai bisnonni, il suo papà gli aveva ceduto quella attività che era dedicata ai lini perché all’epoca erano molto richiesti i tessuti per realizzare la biancheria per il corredo.” Così Pinella Passaro ripercorre le tappe salienti della storia della sua famiglia. “Mio nonno era un giovanotto quando prese le redini del nostro negozio storico ed a quei tempi passò una carrozza con una bella ragazza ed suo il papà e si fermò poi davanti al nostro locale. Quella ragazza che veniva da Ascea a comperare lini è diventata poi mia nonna ma purtroppo una volta sposata morì giovanissima, all’età di venticinque anni, perché fu colpita da una malattia dell’epoca, la spagnola. -aggiunge Pinella- Il nonno con tre bambini piccoli, tra cui mio padre, dopo tre o quattro anni si risposò e la sua fortuna fu quella di incontrare una donna molto capace e dedita al commercio che riuscì a portare delle novità nel vecchio negozio di famiglia come i tessuti per l’abbigliamento. Erano gli anni venti e trenta e non c’era molto lusso e poi scoppiò la guerra. Mio padre fu chiamato in guerra, è stato prigioniero per sette anni in India, quando tornò a Cava trovò il negozio del padre completamente devastato e riprese da capo l’attività proponendo altre novità come i tessuti da uomo e da donna perché nel dopoguerra era forte la voglia di rinascita.”

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(Foto Archivio Passaro – Vetrina negozio storico Cava de’ Tirreni, metà anni ’50)

“Ed accadde anche a mio padre che una bella ragazza entrò nel negozio per comprare un tessuto per un cappotto e quella ragazza poi diventò mia madre. – continua Pinella Passaro – Fu lei poi a metà degli anni cinquanta a portare in negozio una verve di novità: capì che la donna non voleva più la sarta ma l’abito confezionato e incominciò con una sartoria a mettere nelle vetrine degli abiti e dei cappotti già pronti. Negli anni sessanta poi mia madre introdusse la confezione con delle firme e le aziende e nel ’54 nacque il primo abito da sposa, era quello che mio padre realizzò per mamma perché lei desiderava un abito simile a quello indossato da Grace Kelly per le sue nozze e per farlo confezionare papà fece importare dalla Francia un pizzo bellissimo: fu una grandissima novità e successo per la nostra famiglia e allora mia madre capì che doveva introdurre la sposa in negozio e così è nato il mondo sposa.” Furono poi Gina Catapano ed Andrea Passaro ad intuire l’attenzione crescente della clientela verso le tendenze e lo stile. Ed è proprio interpretando la moda contemporanea che “Passaro” divenne in poco tempo sinonimo di avanguardia ed originalità sia nella sartoria che nel prêt-à-porter. Le botteghe antiche divennero così vere e proprie boutique. “La capacità di questa famiglia è stata quella di aver avuto sempre la coppia che ha funzionato nel commercio. –continua Pinella- Io ho scritto anche un libro sulla storia della mia famiglia che è dedicato ai miei genitori “Andrea e Gina storia di un amore che continua” perché continua comunque nel lavoro e anche nella coppia che è quella mia e di mio marito. Negli anni ottanta c’è stato l’ingresso il nostro ingresso nel negozio e dal grande negozio dove si vendeva di tutto, dai tessuti alla confezione, abbiamo settorizzato l’attività. Oggi abbiamo dieci punti vendita e il nostro fiore all’occhiello rimane il settore sposa che nel tempo ha acquisito molta importanza anche grazie alla preparazione di abiti per matrimoni noti come quello di Mara Carfagna.”

Negli anni novanta, infatti, è stata proprio Pinella Passaro che insieme a suo marito Stelvio Senatore hanno contribuito ad un’altra sterzata alla tradizione commerciale e tra i primi in Italia hanno inaugurato l’Atelier Sposa, coktail e cerimonia. In tutti questi anni ha incontrato numerose spose, come è cambiata nel tempo la sposa e quali sono le richieste delle spose oggi?

“La sposa è rimasta sempre quella, rimane il sogno per una vita. E’ cambiata la donna, per fortuna o per sfortuna non lo so, per fortuna perché oggi ha carattere, lavora ed è indipendente, però non deve trascurare la sua femminilità e sarò retrò ma mi hanno insegnato di stare sempre un passetto dietro all’uomo anche se poi magari siamo un passo avanti ma diamogli l’illusione di stare un passo avanti, è importante. -rivela la stilista- Alla fine la moda è corsi e ricorsi storici, cambia è naturale, ma un bell’abito da sposa rimane tale nel tempo.”

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(Foto Archivio Passaro – Sfilata Pinella Passaro a “Tutto Sposi” 2014)

Quali sono le proposte di Pinella Passaro per le spose moderne?

“La mia collezione è nata negli ultimi dieci anni: mi sono imposta con i miei abiti perché c’è appetito di vera sartoria Made in Italy che oggi sta diventando quasi una perla rara, purtroppo molte aziende stanno chiudendo e quindi noi che ci siamo sempre imposti fra le migliori aziende sul mercato ci rendiamo conto che le aziende italiane si possono davvero contare sul palmo di una mano. -continua Pinella- La collezione è nata quasi per gioco con una ventina di abiti e nel tempo si è arricchita diventando una collezione importante che vanta centocinquanta abiti circa a seconda della stagione. Quest’anno poi abbiamo voluto omaggiare cinque icone di bellezza e di stile nella nostra sfilata che in realtà poi è uno spettacolo vero e proprio: siamo partiti con Brigitte Bardot, icona di bellezza degli anni settanta e abbiamo proposto abiti in stile shabby chic per i tanti matrimoni in spiaggia; la seconda icona è stata Marilyn Monroe ed in passerella hanno sfilato tutti gli abiti del 2015 dove c’è molta sensualità non soltanto nell’abito a sirena, nell’abito romantico, ci sono le trasparenze e in questa parte di sfilata c’erano molte trasparenze; la terza icona è stata Madonna con la trasgressione ed in questa parte della sfilata abbiamo presentato tutti abiti con trasparenze estreme, trasgressive, anche se io dico sempre alle spose che le trasparenze poi in chiesa vanno coperte. Infine, -conclude Pinella Passaro- la quarta icona presentata in passerella è stata Grace Kelly ed abbiamo proposto abiti favolosi e poi abbiamo voluto omaggiare la nostra Sofia Loren per i suoi ottant’anni e quindi l’icona di stile mediterranea con tutti gli abiti molto mediterranei, leggeri e con delle trasparenze, grande tendenza del 2015.” La stilista è attualmente impegnata anche nella conduzione della rubrica “stile e matrimonio” della trasmissione pomeridiana condotta da Caterina Balivo su Rai Due “Detto, Fatto”.

Articolo di Antonietta Bonanno tratto dalla rivista “Salerno Wedding” n°2 di Febbraio 2015

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